La Bioarchitettura è una pratica architettonica rispettosa dei principi della sostenibilità, che ha l’obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato tra l’ambiente ed il costruito, al fine di creare un’alta qualità ambientale. Mira a soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse, quello delle generazioni future. Prevede, tra le altre cose, l’utilizzo di materiali naturali, che non provochino allergie, l’uso di accorgimenti per l’eliminazione dei campi elettromagnetici e l’uso di soluzioni che riducano i costi energetici, al fine di salvaguardare la salute ed il benessere psico-fisico dell’uomo. Ha una visione olistica dell’architettura, in quanto predilige la collaborazione tra più figure professionali e, quindi, lo studio dei molteplici aspetti riguardanti l’individuo in rapporto all’ambiente.
Di seguito voglio citare la definizione di Bioarchitettura secondo lo Statuto dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura:
“Si definisce Bioarchitettura® l’insieme delle discipline che attuano e presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da un utilizzo razionale e ottimale delle risorse, la Bioarchitettura® tende alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali. Ciò al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futura. La novità programmatica della Bioarchitettura® non risiede nella specificità delle singole discipline, quanto nelle connessioni capaci di determinare una visione olistica del territorio e della qualità architettonica”.