L’iter progettuale e burocratico che si nasconde dietro ad una pratica edilizia per una nuova costruzione piuttosto che per una ristrutturazione, è spesso molto complesso e totalmente sconosciuto al cliente.
Per questo quando ho un nuovo incarico, è mia abitudine spiegare al committente come sarà strutturato il mio lavoro e l’iter burocratico. Con gli anni ho visto che l’essere chiara e precisa nel mio lavoro, mi ha sempre portato ad ottimi risultati, ma soprattutto la piena fiducia del cliente.
Questo articolo non vuole esser assolutamente esaustivo, vista la complessità della materia e l’ampia casistica, ma vuole dare semplicemente delle indicazioni e dei consigli all’utente finale. Spesso mi capita di essere contattata solo dopo l’impresa, oppure solo per eseguire la pratica per il Comune, non per quello che veramente mi compete: essere al fianco del cliente dalla prima idea alla conclusione dell’opera per seguirlo ed aiutarlo con professionalità ed efficacia.
Affinché l’architetto possa stabilire quale sia l’iter progettuale e burocratico migliore da seguire, in funzione alla legislazione Comunale, ma anche Regionale o Nazionale, il cliente deve avere ben chiare le sue idee ed esigenze. Dopo un primo sopralluogo vanno verificati tutti i documenti e disegni precedenti forniti dal committente o disponibili presso il Comune.
L’architetto dopo aver eseguito il rilievo ed analizzato l’area di intervento (insolazione, venti dominanti, presenza di elementi di disturbo come ferrovie, tralicci dell’alta tensione, ecc.), inizia con schemi, schizzi e bozze ad elaborare il progetto preliminare che andrà via via sviluppando e precisando a seguito delle verifiche con il committente. In questa fase l’architetto deve essere in grado di capire e cogliere le esigenze più profonde del cliente al fine di sintetizzarle nel progetto, tenendo sempre presente la normativa vigente che, in alcuni casi, può essere molto restrittiva. Contemporaneamente verranno definiti gli impianti e la parte strutturale, eventualmente avvalendosi di tecnici esterni (ingegneri e termotecnici), fino ad arrivare al progetto definitivo ed esecutivo ed alla preparazione delle tavole e di tutti i documenti che andranno presentati al Comune.
A seconda del tipo di intervento normalmente, viene fatto uno o più colloqui con gli uffici comunali.
L’entità di quanto predisposto sarà in funzione al tipo di intervento e, quindi, della pratica edilizia presentata (D.I.A., S.C.I.A., Permesso di Costruire). A seconda potranno essere richieste specifiche pratiche per autorizzazione alla Soprintendenza, Vigili del fuoco, consorzi di bonifica, ecc.
Una volta avute le singole autorizzazioni, nel caso di D.I.A. si potranno iniziare i lavori dopo trenta giorni, nel caso di S.C.I.A. si potranno iniziare subito e nel caso di Permesso di Costruire si dovrà attendere che questo venga rilasciato dal Comune.
Una volta definito il progetto potrà essere redatto il computo metrico per la definizione dei costi e per far redigere i preventivi alle imprese. Successivamente l’architetto sarà al fianco del cliente nella scelta di imprese con le capacità tecniche professionali adeguate alla realizzazione dell’opera. Questo particolare è molto importante, non solo perché richiesto dalla normativa vigente ma, soprattutto, perché garantisce il cliente affinché i lavori vengano realizzati da personale specializzato e preparato, in grado di rilasciare garanzie e conformità a lavoro ultimato.
Raccolti i documenti dell’impresa, pareri degli enti, relazioni e progetti specifici richiesti dal Comune ed organizzato il cantiere in sicurezza, si possono iniziare i lavori.
Ricordo che nei cantieri con più di un’impresa il committente deve nominare il Coordinatore per la Sicurezza (CSP/CSE), il quale garantirà la piena sicurezza del cantiere attraverso un efficace coordinamento delle imprese.
La fase di cantiere è un momento molto importante, in cui il committente inizia a vedere la realizzazione di quanto desiderato, ma è anche il momento più delicato dell’intero iter e bisogna essere seguiti da un team di tecnici e professionisti preparato che sa gestire il cantiere nel modo più efficace. Spesso il cliente non se ne rende conto e, pensando di risparmiare, vuole seguire lui stesso questa delicata fase, non immaginando la mole di lavoro, tempo ma, soprattutto, che muratori ed idraulici non parlano la sua lingua.
Per quanto riguarda l’iter progettuale, la burocrazia non è ancora terminata.
Durante i lavori ci potranno essere delle modifiche al progetto originario (di solito ci sono sempre!), per cui si dovrà presentare la variante al Comune. Anche in questo caso mole di disegni, documenti e tempistiche, sono proporzionali alle caratteristiche dell’intervento.
Una volta terminati i lavori dovrà essere presentata la fine lavori con eventuale richiesta di agibilità al Comune. Alla richiesta, oltre a varie dichiarazioni del progettista/direttore dei lavori, normalmente vengono allegate anche la variazione catastale e le conformità degli impianti realizzati.